Si secca d’estate l’erba
così verde a primavera
diviene quasi una stoppa.
Ce ne stiamo dimenticando
sempre avidi di prati verdeggianti
di fiori variopinti
spazi smaglianti.
E’ bastata una tenera piantina
i fiori ancora in boccio
le punte appena lilla
lo stelo ritto gramo
grato dello spazio
Nel campo arso è bastato
quel tocco prisco a lanciare
lo sguardo tutt’intorno
e cogliere il ventaglio
sottile sotteso ad ogni tratto.
L’essenza libera assoluta
– la beltà
La Fontana Maggiore
Immersa nel buio della nebbia
dall’alto svaniva ogni dintorno
e in gioire nivea esultava
l’esistere calata in quella piazza
come un pensiero caro
a lungo trattenuto che piano
d’improvviso chiaro si dichiara.
Ogni minuto tratto del suo spazio
– d’amore spasmo e d’intelletto-
pulsava a pieno la semplice
ieratica bellezza
Se solo un giorno
intero riuscissimo
di grazia a rimirar
toccando con rispetto
ogni oggetto del viver
quotidiano ogni minimo
gesto regolato
saremmo invasi quieti
da un amoroso incanto
rapito ne l’eterno
Piero della Francesca
Lo immagino pensoso
sospeso oltre ogni indugio
raccolto nel colore
cifrato dallo spazio
Un uomo, tramite a
raccogliere il puro
del profano fluente
bianco opaco
E tutto l’esser suo lì
che trepida l’inizio
Rimpianto
Sarebbe bastato infilarsi cosciente
tra i raggi sfilati nell’eterno
del suo sguardo. O plasmarsi
alla postura vigile e ieratica
ampliata dai volti dei due angeli.
Era lì, lo è ancora, da secoli
tenuta in una stanza
oscura assorta nel silenzio –
la Madonna del Parto :
il punto e l’eterno