Poesie da “Cicli. Un Erbario”

In Creativity by Hannimari Heino

Inhabitants 4

Photo Credit: Andrea Buzzichelli

E R B A R I O sciogliamo i nastrini sflilacciati pagine ingiallite scivolano in grembo

 

 

 

 

 

 

Metti la mano qui sotto: ecco arrivare

polveri di mattone, polverino fine

 

b   a   l   c   o   n   i   d   e   c   o   l   l   a   n   o

 

la veduta si scuce è da qui che si apre

altrimenti traccerò il punto di fuga la linea protesa

nel mio squadro come le ringhiere le scale i ballatoi perfino

i ballatoi su cui incedo a mani libere

bloccata dai bordi  in parentesi  come

le capsule lanose che crocchiano ancora

attraversando l´aria   e ancora

vorrei altrove   abbottonare

la giacchetta del bambino più sù

scostarmi in tempo

 

le piante sono attaccate con lo scotch   alcune staccate   altre spezzettate   altro non resta che

 

 

 

 

vorticando   con gorghi cisposi

ancora aggrappati allo stelo caduco   pur piegandosi   Forse

è lì che siamo nati   forse

        solo qui   i nostri semi aspettano

occultati   come in sogno   poter ritornare

magari ritornare   senza farsi male   senza essere   mai   completamente   certi

 

 

 

 

polvere dei prati   chiazze corrose sulla carta   tracce dei flussi estremi nello stelo   nelle radici

 

 

 

 

Finché il distacco non diventi

quiete, finché sempre in segreto

 

non si serri il fogliame, un varco

a nostra misura, la corrente dei giorni

 

Ci si lascia circolare, incorporei

come uccelli millenari che credono nel ritorno

 

 

 

 

come la cicerchia   come una bestiola   come un essere umano   conserva il calore   per un´estate

 

 

 

 

lungo   le fibre   nelle nostre radici   i nervuli nei nostri steli

quel che in noi   si ramifica   matura   come qui   nell´erbario

ogni  strato   rivelato   da   un   peso

 

 

 

 

per novanta estati   e cede   il suo calore   stilla   i suoi contorni   qui

 

 

 

 

a   c   q   u   e     d   o   l   c   i     a   c   q   u   e     s   a   l   m   a   s   t   r   e

 

 

 

 

come Campanula patula campanella famiglia: Campanulaceae habitat: fossi

 

 

 

 

tramite che cosa tramite

passi tracce di chi tanto

è quasi tutto qui nelle spalle nei ginocchi

nelle pieghe vanno dove sanno

i minerali la superficie fessa dei cristalli e la possibilità

d’infrangersi qui proprio qui tocchi

aghi di pino rametti antichi filari

stretti ai pendii guance lanuginose

di preghiere sul fondo volanti

frammenti dove si accumulano su quale delta

 

 

 

 

 

motivi di foglie   organi sensitivi   delle punte di fili   fibre   papille   peluzzi

 

 

 

 

 

la cosa più difficile   vedere

 

tu                  altrettanto

 

nudo

 

 

 

 

o esiste dopotutto

un mezzo   una luce che si avvolge

in addensamenti   sempre in qualche addensamento

     un´onda che si dispiega e s’apre

come aprendosi si potesse

ma si può?

e restare a guardare le tue aperture

 

o comunque

immagini che abbiamo avuto il tempo di salvare

    sembianze e rimembranze la luce che in noi

       è stata accolta e il tempo passato per raccoglierla e a cosa bastò

 

     la luce   sul mio viso, sul tuo   anni fa

adesso ci chiama

 

 

 

 

 

ripetuto rinnovato sui cigli delle strade nelle lande sabbiose sui prati alluvionali nelle vene delle rocce

 

 

 

 

 

s   c   h   i   u   m   a     d   i      o   l   e   a   n   d   r   o

 

 

 

 

 

sui banchi di rifiuti   in fondo alle gravine   nei boschi rasi    sulle rive ghiaiose   su argini pascoli

 

 

 

 

ammesso che oramai

il nudo si possa

vedere a occhio nudo

 

mentre ci spiumaccia

 

cosa mai pensavamo

di penetrare

 

oppure restare   lasciar stare   come

l’o r z o d e l l e s a b b i e   quello che ferma   i granelli di sabbia   le dune

 

TRADUZIONE: Nicola Rainò

 

About the Author

Hannimari Heino

Hannimari Heino (nata nel 1964) è una poetessa e una traduttrice finlandese. Ha pubblicato tre raccolte di poesia ed un epistolario ”Lettere dal giardino” con la poetessa Kristiina Wallin. Ha tradotto numerose opere di narrativa e saggistica italiana (tra le quali Gianni Celati, Claudio Magris, Roberto Saviano, Italo Svevo). Ha inoltre tradotto poeti novecenteschi come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale e ha curato anche un´antologia di poesia italiana (anni 1960-2000). Hannimari Heino è anche autrice di installazioni di poesia, presentate in giardini botanici sia in Finlandia che negli USA.